Non c'è dubbio, l'omicidio di Chiara Poggi, la vicenda delle cugine K e del loro fotomontaggio, le indagini sul fidanzato Alberto Stasi hanno dato vita ad un fenomeno mediatico figlio del processo di Cogne.
Ne ha parlato ieri sera lo Speciale tg di La7, che occupandosi della risonanza mediatica del giallo di Garlasco in Rete ha citato Blogosfere Cronaca e Attualità (come vedete nello screenshot in alto) e il blog dedicato ai fotomontaggi delle gemelle K.
Riportiamo, riprendendolo dal sito de La7, il tema della puntata, aggiungendo qualche riflessione su ciò che è stato detto nel corso della trasmissione, che potete rivedere cliccando qui.
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Blog, memoriali, presunti business: in due settimane da Garlasco, dove è stata assassinata Chiara Poggi, è divampato un fenomeno mediatico di dimensioni molto simili al delitto di Cogne: gialli efferati nei quali la partecipazione emotiva popolare e l'interesse morboso dei media per gli attori che si muovono intorno al teatro del crimine sembrano a volte mettere in secondo piano la stessa vittima.
Di questo si occupa Bianca Caterina Bizzarri con il prof. Mario Morcellini (preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'università La Sapienza), il prof. Guglielmo Gulotta (ordinario di Psicologia Giuridica dell’università di Torino) e la scrittrice e giornalista Rita Di Giovacchino.
E le cugine della vittima, ribattezzate "Le Sorelle K", diventano protagoniste del caso di cronaca oramai trasformato in spettacolo. Spopolano su youtube i video del fotomontaggio delle due sorelle con la cugina assassinata.
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Già, il blog Cronaca e Attualità ha trattato la vicenda con continui aggiornamenti, proprio come è accaduto sui quotidiani, ma il mondo dei blog è finito sotto accusa per altri atteggiamenti di dubbio gusto, ovvero per la storia dei fotomontaggi.
Mario Morcellini, preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'università La Sapienza, invitato alla trasmissione, ha accusato i blog affermando: "i blog sono inquietanti perchè echeggiano il peggio del giornalismo".
Lasciamo da parte l'infelice scelta di generalizzare il concetto blog, possiamo però veramente affermare che dai blog è saltato fuori il peggio della vicenda?
Bè, se andiamo a vedere il blog dedicato ai fotomontaggi verrebbe da rispondere di sì. Ma i giornali, e le trasmissioni televisive, hanno travisato l'intento originario del blog.
I blog, per propria natura, spesso, possiedono una forte anima dissacratoria. Potremmo definirla, così alla brutta, un'anima senza peli sulla lingua. Le Gemelle K andavano "punite" per quel gesto sconsiderato: quel blog lo ha fatto senza mezze misure. Ne avevamo già parlato, ma è bene ribadire il concetto.
Quei fotomontaggi, almeno inizialmente, non volevano essere un gioco fine a se stesso, quanto piuttosto un vero atto di accusa nei confronti delle due cugine Paola e Stefania. Qualcuno ha travisato la linea iniziale, ma è giusto ricordare che non c'era solo un giochetto da gigioni in quelle immagini.
Il blog ha avuto cattivo gusto? Sì, però ha voluto urlare il proprio disprezzo proprio dissacrando, utilizzando un "codice" che, per molti, è ancora sconosciuto. Soprattutto ai quotidiani.
Ho visitato il blog e sinceramente non ho trovato nulla di così sconvolgente. Molta parte di questo paese non ha il senso dell'ironia, non comprende codici espressivi che vadano solo un poco oltre lo standard, per non dire la banalità. A me non sembra che qualcuno stia ridendo della vittima o dell'assassinio. Il blog e i fotomontaggi mi sono sembrata un'idea molto forte e (oso)anche intelligente per sputtanare queste due poveracce. Probabilmente vittime a propria volta. Di se stesse e di un altro grande mostro che è la società e che se non sei più che carrozzato ti schiaccia. Forse esagero, ma se invece di fare subito i moralisti le cose si guardassero da un'altra angolazione e da una prospettiva più ampia, si potrebbe pensare a questo blog come mezzo di ri-educazione. Non sempre quando si compie un gesto si ha ben presente cosa ne può scaturire.
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