Mario Pirani, che Dio lo benedica, conserva il gusto di studiare cose considerate fuori moda, poco à la page. Le questioni che girano intorno alla sanità, per esempio, o argomenti che lì per lì rifuggiresti come si sfuggirebbe da un calcio nelle palle mentre poi, se provi a leggerle, risultano un po’ più interessanti, per esempio, delle riflessioni sul mondo dell’onorevole Cesa. Ieri Pirani si è dedicato alla scuola. Ci ha informato, tra l’altro, di uno studio del Pisa (Programme for International Student Assessment) incentrato su quanto sappiano i giovani una volta usciti dagli studi. Secondo il Pisa, se nel 2000 il 44,5 per cento dei ragazzi italiani non era in grado di capire un accidente nemmeno di quel che stava leggendo, oggi quella percentuale è salita al 50,9. Avete letto bene, la metà dei ragazzi non si rende conto di ciò che legge. Un dato impressionante. Questo pensiero di Giangiacomo Migone comparso ieri sull’Unità a proposito del caso Speciale: “Giustamente il ministro Padoa-Schioppa ha chiarito che intende esercitare le proprie prerogative nell’interesse del paese”, dimostra peraltro che, passi per quel che legge, caro Pirani, ma qui c’è qualcuno che non capisce manco quello che scrive. |
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