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martedì 29 luglio 2008

TIRO A MANCINO di Andrea Marcenaro

19 luglio 2008

Quando Nicola Mancino si acquattò ben bene mentre Severino Citaristi, vale a dire quello che nella Dc gli pagava le campagne elettorali, finiva travolto da decine di inchieste per corruzione, si pensò che Mancino fosse un sepolcro imbiancato. Quando Mancino fece il suo cursus honorum e si trasferì alla testa del Csm, vale a dire della stessa logica e della stessa cultura che avevano travolto Citaristi, si pensò che Mancino fosse un sepolcro imbiancato due volte. Quando, ieri mattina, Mancino ha voluto far sapere dalle colonne di Repubblica che una riforma della giustizia in effetti ci vuole, basta che non tocchi l’obbligatorietà dell’azione penale, o la separazione tra accusatori e giudici, e che non sfiori il diritto dei magistrati a disciplinare loro stessi, si pensò che Mancino fosse un sepolcro imbiancato tre volte. Quando subito dopo, vale a dire nel primo pomeriggio, Mancino ha protestato perché il titolo di Repubblica (“La politica non tocchi i poteri dei pm”) presentava in forme estremizzate le sue riflessioni, ci si è chiesti se sul pianeta ci sarà biacca sufficiente.

venerdì 4 luglio 2008

quel Rodotà

Archivio › Andrea's Version
4 luglio 2008

Non lo so con certezza. Ma quel Rodotà lì, che la legalità non è più un valore, che la libertà di comunicare sembra ferita a morte, che si stanno mettendo le manacce sulle (ma li mortacci sua) delicatissime questioni della giustizia, che gli equilibri democratici ormai vacillano, che il presidente del Consiglio occupa il centro di un sistema di feudalità, e mica è finita, io, ripeto, non lo so con certezza. Ma quel Rodotà lì che l’uguaglianza è morta, la solidarietà è morta, il razzismo è in fiore, la dignità umana viene calpestata, il craxismo sta vincendo, le elezioni non sono più un esercizio di democrazia, macché, tutt’al più un lavacro per il principe losco, sciolto dall’osservanza delle leggi, insomma, quel Rodotà lì, che per due intercettazioni in meno (forse), e un po’ di cotone nel buco della serratura, scrive quel che ha scritto, suda, tribola come un tarantolato, sviene e stramazza, quel Rodotà lì dev’essere più pettegolo della collega Maria Laura.

sabato 7 giugno 2008

Andrea's version - da "il foglio"

Concesso che dura sarà sempre, per lo meno adesso la questione è più civile. Una volta confermato che, con Borrelli ai giardinetti, Scalfaro ai giardinetti, Caselli (come insinua Sorrentino nel “Divo”) più che altro dal coiffeur, e con Colombo e D’Avigo nei pressi a loro volta delle panchine del parco, straconfermato, si diceva, che in questa sua nuova e meno infelice condizione l’Italia potrebbe diventare perfino un paese passabilmente anormale, due considerazioni bisogna aggiungerle. La prima è che Borrelli, Caselli e compagnia trascorsa, non è che avessero puntato la prua esattamente su un paio di frilli. Craxi, Andreotti, Berlusconi, ma pure Previti, Mannino, Pomicino, insomma, era tutta gente tosta, per cui onore quantomeno al fegato. Il secondo rilievo è figlio invece delle cronache di questi giorni e delle inevitabili preoccupazioni per il bilancio. Dal momento che i nouveaux magistrates, con quello che costano laurea e concorsi, d’ora in poi faranno i ganassa solo con le Vanne Marchi e i Vittori Cecchi Gori, non si potrebbero prendere dei diplomati?

martedì 26 febbraio 2008

Andrea's version - da "il foglio"

Buon sangue non mente, l’organizzazione ce l’hanno nel sangue, il pullman di Veltroni farà quindi un tour perfetto, preciso, programmato nelle virgole. Tutto sarà curato. L’itinerario, le cene in ciascuna delle 110 provincie, discorsi, tivù, i luoghi simbolici ed evocativi dove sostare e incontrare, la giusta limatura delle liturgie, manifesti, gadget, insomma, nulla è stato lasciato al caso e nulla sfuggirà allo staff che sta curando lo spettacolare giro per la rimonta “impossibile”. Ogni tappa è stata studiata, preparata e costruita da Walter Verini, il campaign manager, da Roberto Cocco, che è l’assistente personale dell’ex sindaco ormai da dieci anni, e da Lino Paganelli, responsabile delle Feste dell’Unità, il quale precede il pullman provincia per provincia, esegue i sopralluoghi, controlla che ogni cosa venga affrontata a puntino. Regione per regione, città dopo città. Immaginate il puntiglio. Non appena il pullman entrerà in Campania, per esempio, Bassolino avrà il compito di portare immediatamente a bordo dieci scatoloni di Arbre Magique.

sabato 12 gennaio 2008

Andrea's version - da "il foglio"

Andrea's version

Usi e costumi del partito leggero. Rosy Bindi e Arturo Parisi riuniscono i loro il 19 gennaio in un convegno su legge elettorale e forma-partito; Dario Franceschini e Beppe Fioroni riuniscono i loro a fine febbraio in un convegno sulla rappresentanza politica e quella sociale; Enrico Morando riunisce i suoi per due giorni a Orvieto, vogliamo immaginare su qualche argomento oltremodo liberale; Ermete Realacci, Massimo Scalia ed Edo Ronchi riuniscono i loro a Roma, per la fine di febbraio, in occasione dell’anniversario del Protocollo di Kyoto; Massimo D’Alema riunisce i suoi il 26 gennaio, in una sala da 1300 posti all’Auditorim del Massimo di Roma, per festeggiare il decennale della fondazione Italianieuropei, titolo: “La Fondazione Italianieuropei nel Pd”. Non potendosi assolutamente parlare di correnti, e ci mancherebbe, per correttezza le si potrebbe chiamare stagnanti.

lunedì 7 gennaio 2008

chicca di Andrea - da "il Foglio"

Andrea's version

Tra tante chiacchiere, e tanto giusto scandalo sulla spazzatura in Campania, personalmente vorrei fare i complimenti al cronista di Repubblica, Roberto Fuccillo, il quale ieri si è sobbarcato il compito di andare a raccogliere, sulla vergognosa vicenda, le opinioni del sindaco di Napoli (Rosa Russo Iervolino), il quale ha scaricato le responsabilità non anche un po’ su se stesso, ma sul prefetto, sul governatore della regione e sul commissario governativo; quindi Fuccillo ha raccolto l’opinione del governatore della Campania (Antonio Bassolino), il quale ha picchiato duro non anche un po’ contro se stesso, ma contro il sindaco di Napoli, e contro altri, accusandoli di favorire i particolarismi; per raccattare, infine, anche il punto di vista del commissario ai rifiuti (Alessando Pansa) il quale ha scaricato le sue critiche non anche un po’ su se stesso, ma sui politici in generale e sul sindaco di Napoli in particolare. Forse il bravo Fuccillo ha considerato questo suo lavoro come ordinaria amministrazione. Invece si è trattato del primo caso, in Campania, di raccolta differenziata della monnezza.

martedì 18 dicembre 2007

da "Il Foglio"

Andrea's version

Mario Pirani, che Dio lo benedica, conserva il gusto di studiare cose considerate fuori moda, poco à la page. Le questioni che girano intorno alla sanità, per esempio, o argomenti che lì per lì rifuggiresti come si sfuggirebbe da un calcio nelle palle mentre poi, se provi a leggerle, risultano un po’ più interessanti, per esempio, delle riflessioni sul mondo dell’onorevole Cesa. Ieri Pirani si è dedicato alla scuola. Ci ha informato, tra l’altro, di uno studio del Pisa (Programme for International Student Assessment) incentrato su quanto sappiano i giovani una volta usciti dagli studi. Secondo il Pisa, se nel 2000 il 44,5 per cento dei ragazzi italiani non era in grado di capire un accidente nemmeno di quel che stava leggendo, oggi quella percentuale è salita al 50,9. Avete letto bene, la metà dei ragazzi non si rende conto di ciò che legge. Un dato impressionante. Questo pensiero di Giangiacomo Migone comparso ieri sull’Unità a proposito del caso Speciale: “Giustamente il ministro Padoa-Schioppa ha chiarito che intende esercitare le proprie prerogative nell’interesse del paese”, dimostra peraltro che, passi per quel che legge, caro Pirani, ma qui c’è qualcuno che non capisce manco quello che scrive.