giovedì 24 gennaio 2008

da "Repubblica online"

Poste in tilt, 200 tonnellate di arretrati
E gli utenti preparano la class action

Ecco le immagini che documentano la paralisi del centro: montagne di buste e stampe accumulate nei sotterranei
Quintali di plichi abbandonati. Cassette stracolme e giacenti. Pile di ceste piene di stampe e lettere. Carrelli zeppi di posta dappertutto e scatoloni divelti, con il contenuto sversato per terra. Al primo piano, a piano terra e persino nei sotterranei, ingolfati di merce quando, per legge, dovrebbero restare sgombri. È il centro meccanizzato postale di Milano Roserio, uno dei tre punti di smistamento della Lombardia (con Peschiera Borromeo e Brescia). Leggi l'articolo e guarda i video

Lettere che non arrivano, biglietti di auguri mai giunti a destinazione, bollette e fatture mai recapitate al cliente. Il caos di Roserio testimonia la situazione delle poste in lombardia, dove oltre 200 tonnellate di corrispondenza giacciono negli uffici postali e nei centri di lavorazione e smistamento. Posta ferma. Bloccata. Chi si è visto tagliare telefono, gas e luce. Chi è costretto a pagare more inattese gonfiatesi nei mesi. Chi va di persona a ritirare la corrispondenza negli uffici postali.

Per Poste Italiane le cause della paralisi sono tre: il rodaggio della riorganizzazione del servizio di recapito; l´aumento della posta a dicembre del 2007 e l´avvio del nuovo modello di recapito sull´area Milano-Bovisa. In più, dicono, bisogna aggiungere lo sciopero degli straordinari dei portalettere e due giorni di neve.

Giovanni Testa, sindaco di Boltiere, un paese in provincia di Bergamo, ha scritto alla Telecom, all´Enel e all´Italcogim: «Prorogate le bollette, i miei cittadini sono inadempienti, ma è colpa dei ritardi delle Poste". In tutta la regione gli utenti infuriati tempestano di telefonate gli uffici postali e il numero verde delle poste italiane (803160). Presentano denunce al Codacons. A Monza e in Brianza è pronta a partire una "class action" contro Poste Italiane. E le procure di Bergamo e Legnano, di fronte ai disagi messi nero su bianco dalla gente, indagano addirittura per interruzione di pubblico servizio.

Intanto Poste Italiane corre ai ripari inviando una ventina di ispettori interni e addetti alla qualità per verificare che cosa sta succedendo negli uffici postali, nei centri meccanizzati e di smistamento della Lombardia.

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