Cogne: «Franzoni uccise con razionale lucidità»
La Cassazione motiva la condanna a 16 anni
ROMA (29 luglio) - Annamaria Franzoni uccise con «razionale lucidità» il figlioletto Samuele, di 3 anni e 2 mesi, la mattina del 30 gennaio del 2002, nella casa di Cogne. Lo sottolinea la Cassazione con la sentenza 31456, depositata oggi, che contiene in 50 pagine, le motivazioni in base alle quali i Supremi giudici hanno confermato la condanna a sedici anni di reclusione nei confronti della donna. Secondo la Suprema corte, è da escludere, «al di là di ogni ragionevole dubbio» che ad uccidere Samuele sia stato un estraneo. I giudici di piazza Cavour sottolineano che «una volta dimostrato l'assoluta implausibilità dell'ingresso di un estraneo nell'abitazione e la materiale impossibilità che costui possa avere agito nel ristrettissimo spazio di tempo a sua disposizione, e una volta esclusa, come esplicitamente fa la sentenza di merito, ogni responsabilità da parte del marito dell'imputata e del figlio Davide, unica realistica e necessitata alternativa residuale è quella della responsabilità della sola persona presente in casa nelle fasi antecedenti la chiamata dei soccorsi».
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