dal CORRIERE online
il dispositivo sarà prodotto da un'azienda italiana. tra i progetti anche la barca ad idrogeno
Il sogno di Starck: un mulino su ogni tetto
Un microgeneratore eolico permetterà di risparmiare l'80 per cento dell'energia utilizzata nelle abitazioni
MILANO - Quando scienza, ecologia e design vanno a braccetto, si può stare certi che di mezzo c'è lo zampino di Philippe Starck, il creativo francese che dopo avere legato il suo nome alla produzione di mobili e complementi d'arredo al tempo stesso sexy e (relativamente) alla portata di tutti, facendosi così paladino del «democratic design», intravede ora per se stesso e per il mondo del design nel suo complesso, un futuro tutto all'insegna del verde. E' insomma l'era dell'«ecologic design» e l'ariete con cui si prepara a sfondare il mercato degli ecodispositivi domestici è un microgeneratore di energia che promette di abbattere dell'80% il ricorso alle forme di energia tradizionali. Un piccolo mulino a vento che, nella filosofia starckiana, non è solo funzionale ma anche e soprattutto bello. Philippe Starck posa di fianco ad una sedia di sua creazione (Reuters)
PRODOTTO ITALIANO - Presentato ad aprile nel corso del Salone del mobile di Milano, il l'«Eolienne» di Starck ha conquistato un'intera paginata sull'International Herald Tribune. Prodotto da un'azienda italiana, la toscana Pramac, specializzata nella produzione di generatori elettrici e componenti per impianti fotovoltaici (e che nei mesi scorsi ha creato una newco con Banca Intesa, la Solar Express, specializzata nella produzione di energia solare), l'innovativo mulino a vento dovrebbe essere venduto ad un prezzo tra i 500 e gli 800 euro e poi piazzato sul tetto della propria abitazione. Collegato all'impianto di casa, sarebbe in grado di fornire la gran parte del fabbisogno energetico domestico. Il rendimento, va da sè, è legato a molti fattori, primo fra tutti l'esposizione a venti e correnti. Il mulino a vento disegnato da Philippe Starck
DESIGN TRA LE TEGOLE - Ma sul fatto che un prodotto del genere possa sfondare, lo stesso Starck sembra avere pochi dubbi, spiegando che una buona parte del successo dell'«Eolienne» potrebbe arrivare proprio dal suo design. E in effetti si è decisamente lontani sia dai classici mulini a vento a pale tipici del panorama olandese, sia dai moderni impianti piazzati in serie sulle creste delle colline per la produzione di energia eolica su vasta scala. Il windmill di Starck, con la sua forma quadrata, gli angoli arrotondati e, soprattutto, il look sinuoso e accattivante reso dalla plastica trasparente con cui è realizzato, si presta ad essere una presenza discreta sui tetti delle città, molto meno invasiva di certe ventole metalliche di areazione per canne fumarie o della selva di antenne, tradizionali o paraboliche, che orna le sommità di molti edifici dove gli impianti centralizzati non si sa neppure cosa siano. «In linea con il concetto di immaterialità - ha spiegato il designer -, ho disegnato un windmill molto speciale: bellissimo, la prima turbina eolica quasi invisibile
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