sabato 13 dicembre 2008

FAZIOSITA'


Ma Fabio Fazio non è Letterman

Povera Rai, se il presidente Petruccioli confonde David Letterman con Fabio Fazio. Se Fazio continua a confondere la bellezza con l'idea che i perbene hanno della bellezza. Se anche i perbene restano allibiti davanti al riportone di Donald Trump. Se i reality invitano il marito di Ivana Trump (che scandalo!) e Fazio invita Mr Trump, in persona, in uno dei più lussuosi ristoranti di New York e toccherà a noi pagare il conto.
David Letterman (Ap)
David Letterman (Ap)
Povera Rai, se le serate promozionali di lancio di un qualcosa vengono scambiate come servizio pubblico e, peggio ancora, come cultura. Se gli autori di Fazio, che non sono quelli di Letterman, gli suggeriscono Gramsci ma ci tengono a distinguere la musica d'arte dalla musica pop, se fanno la tipica cosa kitschiosissima, da ordinary people, ma la spacciano poi per raffinatezza. Per fortuna c'è Luciana Littizzetto.

Povera Italia, se l'onorevole Gasparri è convinto che Fazio sia un pericoloso eversivo, se Nicoletta Pavarotti insegna come devono essere le critiche («costruttive», naturalmente), se nel mondo siamo sempre quelli di «Funiculì funiculà», se per mettere in piedi un collegamento da New York bisogna mandare la valletta Filippa in trasferta con quattro sfaccendati della City, se Bocelli ha una voglia matta di raccontare la sua visita al Quirinale e Fazio lo frena, per non far sapere che c'era anche lui. Povera Raitre, se per dedicare una serata a un bravo cantante (special edition di Che tempo che fa, Raitre, giovedì, ore 21,10) bisogna invitare in studio anche Marcello Lippi e Roberta Armani, Caterina Caselli e Umberto Guidoni, la mamma e la compagna, quasi per coprire la serata con un aulico manto da parata social- familiare, oltre tutto marchiato dalla fastidiosa certezza di essere dalla parte giusta. Per fortuna, ci sono Antonio Albanese e Cetto Laqualunque. Povera Rai? Programma stonato, programma fortunato. È la bellezza, Italia!

Aldo Grasso
13 dicembre 2008

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