sabato 20 dicembre 2008

IL PD LUNARE


da "Il Foglio"

La direzione del Pd? Sulla Luna
W. retorico, D’Alema un critico letterario, Chiamparino inascoltato

Quella della direzione del Pd si è aperta come una riunione di routine, con “un’ampia e approfondita” relazione del segretario che ha lasciato le cose esattamente come stavano. Poi gli interventi, con qualche rara eccezione, che cominciavano con l’espressione rituale di consenso, accompagnata da qualche sottolineatura nella quale si esprimevano venature critiche piuttosto sofisticate. Al punto che la richiesta di uscire dal generico e di dar vita a una nuova struttura del gruppo dirigente, avanzata con chiarezza da Sergio Chiamparino, è apparsa provocatoria. La parola innovazione (o la sua variante rinnovamento) è stata pronunciata talmente tante volte che alla fine ha perso di significato, come ha osservato Massimo D’Alema, che si è comportato anche lui più come un critico letterario che come un capo politico. La scelta di Veltroni di discettare di diseguaglianze sociali, allargando l’orizzonte dall’Italia all’America al fine di tratteggiare un panorama di riscossa democratica epocale e universale, con tanto di riferimento al “governo mondiale” evocato da Enrico Berlinguer, può darsi sia azzeccata sul piano retorico, ma è piuttosto lunare sul piano politico. In questo clima rarefatto e un po’ surreale si è sentito persino Antonio Bassolino spiegare che il vero problema del Pd è che nei comuni ci sono ancora le alleanze dell’Unione, superate a livello nazionale. Se questo è il partito nuovo che, secondo Veltroni, otterrà la maggioranza alle prossime elezioni, viene un po’ di nostalgia per quelli vecchi.

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