giovedì 18 dicembre 2008

UNA CLASSE DIRIGENTE CORROTTA CHE NON SE NE VUOLE ANDARE

Cosa aspettano ad andare a casa?

Napoli, Pescara, Basilicata. Una classe dirigente corrotta. e che resta attaccata alla poltrona
La bufera giudiziaria annunciata per giorni e giorni da indiscrezioni e boatos è arrivata. Tredici ordinanze di custodia cautelare scuotono il Comune di Napoli: per presunte irregolarità nella delibera del Global service finisce in carcere un big dell’imprenditoria, Alfredo Romeo, che secondo i pm avrebbe fatto in modo di ottenere un appalto «cucito» su misura.

Ai domiciliari due assessori della giunta Iervolino, Ferdinando Di Mezza e Felice Laudadio, e due ex componenti della squadra del sindaco: Enrico Cardillo, che solo pochi giorni fa aveva annunciato l’addio alla politica, e Giuseppe Gambale, già sottosegretario all’istruzione e componente della commissione antimafia. Tra i destinatari delle misure cautelari anche l’ex provveditore alle opere pubbliche della Campania Mario Mautone, e il colonnello della Guardia di finanza già in forza alla Dia Vincenzo Mazzucco, accusato di aver fatto da «talpa» a beneficio degli indagati. E nell’inchiesta spuntano anche i nomi di due politici "nazionali", Italo Bocchino del Pdl e Renzo Lusetti del Pd.
I due parlamentari avrebbero favorito Romeo, e per loro è stata chiesta al Parlamento l’autorizzazione all’uso di intercettazioni che li coinvolgono. Agli arresti domiciliari sono Paola Grattani (sua collaboratrice), Guido Russo (ex funzionario dell’Arpa di fatto collaboratore di Romeo), l’ex assessore comunale all’istruzione ed ex parlamentare Giuseppe Gambale, l’ex assessore al bilancio del comune Enrico Cardillo, gli assessori comunali in carica Ferdinando Di Mezza (sue le deleghe al patrimonio e alla manutenzione degli immobili) e Felice Laudadio (edilizia), l’ex provveditore alle opere pubbliche della Campania Mario Mautone e il colonnello della guardia di finanza già in forza alla Dia Vincenzo Mazzucco. Destinatari di ordinanze sono inoltre Vincenzo Salzano e Luigi Piscitelli.
Ma se, ammettiamo a Milano, un paio di assessori della giunta Moratti venisse arrestata, non chiederemmo le dimissioni del Sindaco? E allora: perchè la Iervolino non se ne va?

Marco

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