giovedì 26 marzo 2009

JANE

LA DIANA DEI COATTI – FENOMENOLOGIA DI JADE GOODY - LA CONCORRETE DEL GF, MORTA DOMENICA DI TUMORE, ERA VOLGARE, RAZZISTA, UN “mostro con la faccia da maiale” - OGGI UN PAESE è IN LUTTO: FOLLE DI INGLESI PORTANO FIORI DAVANTI ALLA SUA PORTA DI CASA...

Francesca Paci per "La Stampa"

Arrivano due a due, depongono in terra un mazzetto di margherite, fotografano con il cellulare il cancello nero dietro cui la routine di casa Goody continua senza Jade. Negli ultimi tre giorni decine di persone sono state in pellegrinaggio a Upshire, nell'Essex, per l'ultimo saluto alla star del Grande Fratello morta di cancro domenica mattina.


Jade Goody

Marjiorie Loftus, pensionata londinese di 78 anni, ha lasciato un biglietto affisso al muro a mo' d'epitaffio: «Può darsi che non sapessi dove fosse l'East Anglia ma hai saputo trovare la strada per i nostri cuori».

D'informazioni, Jade Goody ne ignorava parecchie. Mai sentito parlare di Madre Teresa se non associata a mister Heinstein, mai sospettato che Liverpool avesse la stessa moneta di Londra, mai avuto dubbi sull'identità del noto pugile iracheno Saddam Hussein.

Eppure, la sua vita consumata in diretta con stile affatto british ha coinvolto profondamente il Regno Unito. Un lutto spontaneo, condiviso, nazional-popolare: milioni di occhi velati come 12 anni fa davanti all'abbazia di Westminster per i funerali di Lady D.

«Jade Goody è stata la principessa Diana dal lato sbagliato della carreggiata» ha scritto l'attore e romanziere Stephen Fry. L'icona del Paese operaio quanto l'altra lo era di quello aristocratrico, colto, raffinato. La prima completamente borderline, figlia di genitori tossici, coniugata a un teppista più spesso in prigione che a piede libero, specializzata in parolacce.


Lady Diana

La seconda nobile, cresciuta studiando galateo alle migliori scuole del Kent, sposata all'erede al trono d'Inghilterra e passata alla storia per l'eleganza che Jade Goody, sgraziata al limite della provocazione, non avrebbe mai neppure osato fantasticare.

A distanza di un decennio si trovano fianco a fianco nell'immaginario popolare, osmosi postmoderna tra cultura alta e bassa come teorizzato da Umberto Eco, il sogno regale di Buckingham Palace e l'incubo reale delle periferie inglesi dove il Grande Fratello è dover essere assoluto.

«Il caso Goody dimostra quanto la Gran Bretagna si sia trasformata nella più diseguale e immobile delle società» osserva l'editorialista dell'Independent Johann Hari. Jade l'ignorante, «il mostro con la faccia da maiale» come la definì la giornalista di Star Dominik Diamond, la signora nessuno incoronata dalla tv sarebbe, secondo Hari, l'indice dell'innato classismo britannico: «E' la conferma che le fasce più diseredate non stanno in basso per caso ma perché sono stupide e brutte».

Quando, durante il Big Boss indiano del 2006, Jade rivolse espressioni razziste all'attrice di Bollywood Shilpa Shetty, costringendo Downing Street a scusarsi con Nuova Dehli, un tabloid definì il confronto «Trash contro Class», spazzatura contro stile, la lotta di classe dell'era globale.

Nel bene e nel male, la meteora della 27enne Jade Goody racconta la Gran Bretagna 2009, un Paese ondivago che nel paniere dell'inflazione sostituisce una bottiglia di rosé al rozzo cartone di vino ma cancella la seconda guerra mondiale dal programma delle scuole primarie a vantaggio dello studio di Facebook e Wikipedia. Cantanti rock adolescenti e baby gang. Patria dell'autorevole quotidiano economico Financial Times e il miglior mercato dei tabloid di pettegolezzi stile Sun.

«Non ho mai visto nessuno stare davanti alla telecamera come lei, con la forza di saper cogliere le opportunità» dice il produttore del Grande Fratello Phil Edgar-Jones. Una faccia che sarebbe piaciuta a Wharol, celebre la durata di un flash, vissuta solo sotto i riflettori come il protagonista del film The Truman Show.

Aveva cominicato per necessità, racconta Jade Goody in una delle due autobiografie, «Catch a Falling Star», quella che il regista Nick Love si accinge a portare sul grande schermo. La madre drogata, l'affitto arretrato di 3000 sterline (3200 euro): avrebbe potuto vendere giornali e li ha fatti vendere per anni. Nel 2002, quando fu eliminata dal Grande Fratello che l'aveva lanciata, la psicologa Cynthia McVey temette potesse crollare per gli insulti ricevuti.

Invece, la sua prima intervista sbancò le edicole: 650 mila copie, preludio alla nascita di un brand che, complice il guru del marketing Max Clifford, le avrebbe reso in 5 anni 8 milioni di sterline (8,5 milioni di euro), due saloni di bellezza, tre libri, il profumo «Shh... Jade Goody» invidiato dalle rivali Victoria Beckham e Kylie Minogue.

«Ho fatto tutto questo per i miei bambini» ha ripetuto fino all'ultimo Jade, morente, ai microfoni di Living Tv, lo speciale in due puntate girato nel Royal Marsden Hospital dove faceva chemioterapia. Un impegno che lunedì mattina, alla notizia della sua morte, le è stato riconosciuto perfino dal premier britannico Gordon Brown: «La nazione saluta Jade Goody, ammirata per la determinazione con cui ha saputo provvedere ai suoi figli».

E non conta che l'abbia fatto vendendo i diritti della sua ambizione, della frustrazione sociale, del matrimonio, della malattia, della morte. I piccoli Bobby e Freddy, di 5 e 4 anni, avranno un'eredità da milioni di sterline, le royalties di libri e film, il futuro che la madre non aveva avuto.

E' questo forse il segreto dell'«isteria collettiva» che disturba tanto lo psicologo Oliver James, preoccupato del trasfert di un'intera nazione «partecipe della scomparsa di una ragazza con cui nessuno ha mai parlato direttamente». La catarsi nazional-popolare di Lady Diana, donna e mamma infelice al pari del suo doppio «operaio», redenta da una morte fulminea come il successo di un reality show.

«Il maiale è diventato un agnello sacrificale, con la sua sofferenza Jade Goody ha permesso alla gente di piangere simbolicamente per qualcosa che non conosceva» ha scritto Stuart Jeffries nel coccodrillo del Guardian. Il bacio delle fiabe capace di trasformare un ranocchio in principe.

[26-03-2009]

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