sabato 10 aprile 2010

IL DOPO - BUSI SULL'ISOLA: CALMA PIATTA

L'Isola, maledizione del linguaggio

Dopo l'abbandono di Aldo Busi, L’isola dei famosi sta per essere inghiottita dal mare, colpita da un’antica maledizione: i suoi abitanti non riescono più a comunicare. Non hanno lingua, non hanno pensiero, non hanno scrittura. Comunicano con lo studio centrale (dove una bella signora continua a ripetere «ecco», «diciamo», «insomma ») con urla, borborigmi, frasi sconnesse. Non riescono nemmeno a ripetere may-day, may-day.

Intanto (Sandra Milo permettendo), sull’isola non c’è più ombra di un famoso, sono tutti illustri sconosciuti che credono di vivere l’esperienza della vita, non sapendo però… Non sanno che, dal punto di vista linguistico, il buco nero della tv italiana si chiama Uomini e donne di Maria De Filippi. È il punto più basso mai raggiunto, un gorgo, una «discesa nel Maelström» che evidentemente procura un perverso piacere se, quest’anno, sia il Grande Fratello che L’isola dei famosi sono caduti in questo mortale risucchio.

L’isola dei famosi è terreno di esperimenti. Ho provato a seguirla anche su uno smartphone, per capire gli effetti della snack tv. Un’applicazione mi ha permesso di vedere un’antologia del programma. Ebbene, mi sono trovato di fronte a un problema teorico di non facile soluzione: lo standard linguistico di iPhone nel suo complesso (l’interfaccia, il collegamento internet, le applicazioni, ecc) è di molto superiore allo standard linguistico dell’Isola.

È come guidare una Ferrari su una pista di go kart, è come avere una splendida libreria piena di volumi dozzinali e illeggibili. L’isola è un prodotto da tv generalista e per ora mal si adatta a una tecnologia avanzata. Che si dimostra invece più sensibile sia all’informazione che a YouTube. La tv su telefonino, per evitare il gorgo, ha estremo bisogno di prodotti pensati (o riadattati con intelligenza e ironia) per quel tipo di dispositivo.

Aldo Grasso

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