mercoledì 19 settembre 2007

IL LEONE NON RUGGISCE PIU'

da "il Foglio", 19/09/2007

Bastard Inside Line, questa sì che è roba forte, senza la mediazione della politica e dei media ufficiali, come va di moda dire adesso. Molto meglio dei “V-day” organizzati al circolino Internet, i flash-mob dell’antipolitica alla genovese. Sulla Bastard Inside Line ci trovi (trovavi) e ci puoi dire (potevi) veramente di tutto, molto di più delle fanfaluche sui jeans che inquinano l’universo. Ci puoi (potevi) sentire insulti gagliardi (“abbiamo veramente dei ministri di merda”), critica sociale senza filtro (“a Vibo Valentia mi hanno ingessato una gamba, poi a Milano mi hanno detto che manco era rotta, medici di merda”). E allora, se proprio si vuole aprire il gas del populismo, se proprio deve brontolare la pancia dell’Italia vera, invece dei moralismi di Beppe Grillo, già pronto a passare all’incasso delle liste civiche, e a tradire Travaglio (“non penso che Grillo sia tanto stupido da entrare in politica”) per una moina di Di Pietro, se proprio deve parlare il paese reale, allora molto meglio “Lo Zoo di 105”, meglio Leone di Lernia. Lo “Zoo di 105” lo sanno tutti cos’è (o bisogna dire cos’era?). E’ un programma di Radio 105, il network milanese del gruppo Finelco partecipato da Rcs, condotto da Leone di Lernia, l’incontrastato re del trash alla barese, con altri dj di sicura presa nazional-giovanil-popolare come Marco Mazzoli e Fabio Alisei. Da anni, lo “Zoo” è soprattutto la trasmissione di maggior successo della radio italiana nella cruciale fascia pomeridiana (sabato ha vinto la Radiogrolla a Saint Vincent come miglior programma), e in passato si è guadagnata pure gli elogi di Aldo Grasso: “lo Zoo di 105 è l’Alto gradimento di oggi”. Ma è soprattutto la bocca spalancata di una fetta d’Italia che orecchia più politica di quanto non sembri (“c’hai la faccia da Authority”), ma con parametri incontrollabili dalla politica e con l’esagerazione del bar, per cui Mastella volava addirittura con “l’Air Force One italiano… un Boeing”. Con le canzoni di Leone di Lernia (“tanta gente incazzata arrabbiata/ non sa cosa far”), con un palmarés di querele invidiabile (la prima fu per una parodia di uno spot dell’Iveco), con le ascoltatrici che in diretta simulano l’orgasmo che si alternano a indignati “dobbiamo salvare questo paese”. Roba più ruspante di Beppe Grillo, lo stesso tasso di elaborazione politica di Beppe Grillo, ma senza il birignao del blog, senza la scusa della cosa seria, senza il progetto della lista civica. E soprattutto con un patrimonio di ascolti nell’ordine di milioni alla settimana, quelli sì da far paura alla politica.

“L’unica voce dalla parte della gente”
Ora lo “Zoo” chiude. La “soppressione”, secondo gli autori che venerdì scorso hanno condotto l’ultima puntata in diretta da Miami si deve al fatto che la politica non gradisce: “Dà fastidio, ci sono una serie di persone molto in alto”. Ufficiosamente, più che alla politica darebbe fastidio per la troppa volgarità. Ma siccome il complottismo dilaga, ci sono anche legioni di ascoltatori sicuri che siano manovre invidiose del dj Linus, o addirittura di Fiorello. In realtà, le morti e resurrezioni dello “Zoo” sono state parecchie. Nato nel 1999, nel 2000 era già stato sospeso per eccesso di volgarità e subito riammesso nell’etere per eccesso di dati d’ascolto. Inoltre, l’emittente non conferma, si parla solo di una pausa “per pensare al da farsi”. Del resto, la burla della censura sarebbe un perfetto scherzaccio, e già sperimentato, da “ragazzi dello Zoo”.
Il punto ovviamente non è questo. E’ che l’annuncio è stato sufficiente a scatenare gli ascoltatori, con inviti a “ritrovarsi tutti davanti alla sede della radio”, contro i “tentativi di censura perché i conduttori dicono la verità”. C’è gente che chiama in diretta per dire “siete l’unica voce che sta dalla parte di noi povera gente”. Acciderba! E’ pur vero che, dopo averlo sentito un’attimo sulla Bastard Inside Line, verrebbe voglia di chiudergli la bocca, al paese reale: ma questa sì che sarebbe una cosa di sinistra, da puro snobismo della bella politica. Ma, se questo davvero è il momento di far parlare la gente, invece di leggere il blog di Grillo, era meglio ascoltare lo “Zoo” di Leone di Lernia.

3 commenti:

  1. Ieri avevo la tele accesa mentre preparavo la cena...o la colazione...non ricordo...ascoltavo ma volontariamente non guardavo il politico che stava parlando...piccoli esperimenti di decondizionamento. Questa voce diceva una grossa verità (secondo me). E cioè che Beppe Grillo è un ottimo imprenditore di se stesso. Se non sbaglio si diceva la stessa cosa anche di Silvietto :-). Faceva notare che nel suo blog praticamente tutto si paga. Sento questa presenza un pò pericolosa in un momento in cui siam tutti talmente tanto stufi e perciò tanto vulnerabili. Ciò che temo è che si prenda un abbaglio, che infuocati da questa voglia di liberarsi della "casta" si dia credito (e potere) ad una persona la cui grandezza (forse) è in parte amplificata dalla nostra esasperazione. Speriamo che Travaglio (che di sicuro conosce Grillo meglio di me) abbia ragione. On verra...

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  2. in effetti Grillo è molto attento al soldo, non c'è che dire...

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