da "Dagospia", 4/10/2007
Male, anzi malissimo per i film d’autore italiani presentati a Venezia e finanziati dallo Stato. I ciellini-liberisti di “Tempi” sono andati a spulciare i risultati del botteghino e hanno cucinato un’inchiesta a puntate che parte con una classifica all’incontrario: i più pagati e i meno visti. A cominciare a “Il dolce e l'amaro” di Andrea Porporati, quasi 2 milioni di euro di fondi e 655 mila euro di incasso finora. Peggio ancora il film di Sabina Guzzanti, “Le ragioni dell'aragosta”, 400mila euro di fondi e poco più di 250 mila euro di incasso. Notte fonda per il film di Marra sulla Gdf che ha scatenato l’indignazione delle Giamme gialle e un’interrogazione di forza italia: 1.650.000 euro di finaziamento e poco più di 100 mila euro di incasso! Certo ancora nulla in confronto alla regina del flop assistito, Arcangela Felice Assunta Wertmuller von Elgg Spanol von Braucich in arte Lina Wertmuller. Il suo “Peperoni ripieni e pesci in faccia” (2004) costato un'enormità (3.718.500 euro, praticamente una delle cifre più alte sborsate da sempre dallo Stato per finanziare i film) incassò 6.625 euro.
Nessun commento:
Posta un commento