martedì 18 marzo 2008

In Italia nessuna pietà per le vittime



L'OMICIDA GIA' AI DOMICILIARI

In Italia le vittime non hanno peso, nè importanza: dopo il crimine, prontamente avviene la rimozione: prima quella fisica, in questo caso per mano di un "bamboccione" pieno d'alcool e di tracotanza (vedere il video su Myspace) che si rifiuta di sottoporsi al narcotest dopo aver letteralmente spazzato via con la sua auto due ragazze innocenti, poi quella virtuale. Le vittime non hanno più tempo, nè luogo: lo spazio del loro compianto, il luogo mentale del loro (e nostro) lutto viene prontamente occupato e abusato dal condono, dalla "comprensione", dall'enorme considerazione di cui nel nostro paese godono i carnefici, e del disprezzo di cui sono ricoperte le vittime, in questo modo massacrate due, tre, cento volte ancora.
gc

dal Corriere della Sera online

Elizabeth Anne Gubbins e Mary Clare Collins, due irlandesi di 27 e 28 anni, sono state uccise in un incidente stradale avvenuto a Roma intorno alle tre di notte. Una Mercedes classe B che viaggiava a folle velocità guidata da Friedrich Vernarelli, 32 anni, romano, le ha centrate mentre attraversavano sulle strisce pedonali il Lungotevere Altoviti, tra Castel Sant'Angelo e via della Conciliazione.

TRASCINATE - Le due vittime, che erano andate insieme ad altre due amiche in un locale per festeggiare il giorno di San Patrizio, patrono dell'Irlanda, sono morte sul colpo: la prima è stata scagliata a trenta metri di distanza, la seconda è stata trascinata per circa 50-60 metri. Il guidatore, secondo i vigili con un tasso alcolico



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