venerdì 4 aprile 2008

brutto ambiente

Gli atti al tribunale dei ministri.

Viaggi gratis, indagato Pecoraro Scanio

Reati ipotizzati: associazione a delinquere e corruzione
La Procura: hotel di lusso in cambio di appalti

Pecoraro Scanio (Infophoto)
ROMA - Favori in cambio di appalti. Viaggi, telefonini e altri regali sarebbero stati concessi ad Alfonso Pecoraro Scanio, responsabile del dicastero per l'Ambiente, per concludere affari e ottenere concessioni. Gli atti dell'inchiesta avviata dalla procura di Potenza sono stati trasmessi ieri al tribunale dei ministri. Reato ipotizzato: associazione a delinquere e corruzione. Saranno adesso i giudici di Roma a dover valutare se effettivamente Pecoraro si sia fatto pagare vacanze all'estero e soggiorni in alberghi extralusso da alcuni imprenditori che volevano occuparsi dello smaltimento dei rifiuti della Campania e altri che avrebbero ottenuto l'incarico in esclusiva per organizzare le trasferte del ministero.

L'indagine prende via alcuni mesi fa. Indagando sul fotografo milanese Fabrizio Corona, il pubblico ministero Henry John Woodcock arriva alla Visetur, un'agenzia di viaggi di alto livello che oltre all'organizzazione di tour, si occupa di noleggio di elicotteri e aerei privati, affitto imbarcazioni, servizio scorte per personaggi famosi. Vengono messe sotto controllo alcune utenze telefoniche e nelle conversazioni intercettate si parla anche di Pecoraro Scanio. Uno dei titolari della Visetur è Mattia Fella, suo fratello sarebbe inserito nella lista dei consulenti dell'Ambiente. L'agenzia avrebbe ottenuto recentemente l'appalto per occuparsi di alcune trasferte ministeriali. E avrebbe poi organizzato viaggi gratuiti per lo stesso Pecoraro Scanio.

In particolare, durante il periodo natalizio, il politico avrebbe soggiornato nel prestigioso hotel a sette stelle inaugurato il 15 dicembre scorso in galleria a Milano. L'accusa ritiene che questi viaggi fossero la contropartita concessa dagli imprenditori del settore turistico. Nelle ultime settimane sarebbero stati interrogati alcuni collaboratori del ministro proprio per avere conferma delle vacanze trascorse all'estero e a Milano. Ma poi gli accertamenti si sono allargati ad altri appalti e l'indagine delegata ai carabinieri del Noe — e in particolare al capitano Ultimo, famoso per aver catturato Riina — si è concentrata sugli altri appalti sulla spazzatura. Alcuni imprenditori, anche loro finiti sotto intercettazione, avrebbero infatti affermato di aver trattato con Pecoraro Scanio la possibilità di smaltire in un termovalorizzatore che gestiscono in Grecia, una parte dei rifiuti campani. Anche in questo caso — sostiene il magistrato — il ministro avrebbe ottenuto una contropartita per il suo interessamento pur non riuscendo a garantire che l'affare andasse in porto. Sembra infatti che l'appalto, al quale era interessata anche un'azienda denominata Sogena, non sia stato assegnato.

La trattativa di cui gli imprenditori discutevano nei colloqui al telefono sarebbe stata avviata agli inizi dell'anno, ma proprio in quei giorni il governo ha poi deciso di affidare la gestione dell'emergenza al prefetto Gianni De Gennaro. Il tribunale dei ministri dovrà adesso valutare gli elementi raccolti dal pubblico ministero di Potenza e stabilire se siano sufficienti a procedere. Bisogna infatti verificare se si tratti di millanterie o se invece quanto affermato dai titolari delle imprese celasse contatti reali con il ministro. Controlli anche sulla cessione di due telefonini intestati ad altrettante società. Accertamenti che, a dieci giorni dalle elezioni politiche, non mancheranno certamente di riaprire il dibattito politico.

Fiorenza Sarzanini
04 aprile 2008

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