sabato 7 giugno 2008

dreams & tapes

LA SECONDA VITA DELLA CASSETTA

Sembrava estinta, la cassetta audio. Al tramonto perfino in Cina e India, dove ha resistito fino alla soglia del Terzo Millennio, per soccombere allo strapotere del compact disc prima e degli Mp3 poi. E invece oggi rivive online grazie a Muxtape, un sito che permette di registrare la propria compilation e metterla online, perché tutti possano ascoltarla.

Come funziona
La musica è in ogni angolo della rete, nascosta o esibita, legale o illegale. Però l'idea che ha avuto il newyorkese Justin Ouellette punta sulla nostalgia: l'interfaccia di Muxtape, infatti, è proprio una cassetta, di quelle trasparenti, che lasciano vedere le bobine all'interno. Per registrare una compilation virtuale è necessario iscriversi, lasciando il proprio indirizzo e-mail, scegliere uno pseudonimo, e poi caricare i brani. Tutto qui, con pochissime regole: una sola cassetta a persona, non più di una canzone per artista o per album. Per ascoltarle basta cliccare sul nickname dell'autore; ad ogni connessione, Muxtape.com presenta nomi diversi e cassette diverse, per dare a tutti la stessa visibilità.

Diritti e rovesci
Non c'è alcuna indagine sulla provenienza dei file utilizzati (da cd o dischi propri, si spera, ma è chiaro che la maggior parte dei brani sono stati scaricati illegalmente), e c'è la promessa che Muxtape non comunicherà a terzi l'e-mail degli iscritti. Come dire: niente spam, ma anche la certezza che non arriverà qualche casa discografica a reclamare diritti sulle canzoni messe online. Già, perché il sito sta diventando un enorme archivio musicale, con milioni di canzoni disponibili in ogni momento, compresi provini e inediti di band esordienti o poco note. Però, a differenza di altri, su Muxtape non è possibile scaricare nulla e nemmeno cercare un brano: forse per questo, nonostante la crescente popolarità, il sito non è ancora caduto sotto i colpi delle multinazionali del disco, solitamente molto aggressive verso chi mette musica online gratis e senza autorizzazione. D'altra parte, l'unico sponsor è Amazon, cui rimanda il link sotto ogni canzone: cliccando si può comprarla per meno di un dollaro (ma solo negli Usa).

La storia
Lanciata dalla Philips nel 1963 per incidere memo e interviste, la Compact Cassette viene adottata per la musica solo qualche anno più tardi, e verso la metà degli Settanta entra a far parte di quasi tutti gli impianti stereo. E' un'alternativa al disco in vinile: meno fascinosa, ha però il vantaggio di essere più facile da maneggiare perché non si graffia e non si rovina. A differenza della vecchia Stereo 8, la musicassetta permette di registrare canzoni in maniera semplice ed economica: così nascono insieme la pirateria e il mixtape (una raccolta di brani di interpreti diversi; da qui prende il nome Muxtape). C'è chi copia interi album e li vende, facendone un business assai remunerativo, e chi passa ore a incastrare versi e parole per arrivare alla perfetta dichiarazione d'amore, d'amicizia, o anche di odio. Per la prima volta nella storia dell'industria musicale, i consumatori possono creare da soli il proprio disco preferito, la superband immaginaria che mette insieme Eric Clapton e i Deep Purple. O Sex Pistols e Clash: la cultura della cassetta prende piede col punk, che predica il fai da te in ogni campo dell'arte, e vede una grande diffusione di fanzine (riviste amatoriali) con allegati mixtape di band emergenti.

La fine
Poi arriva il digitale, e la cassetta all'inizio sembra reggere: cresce in durata per arrivare ai 74 minuti del compact disc, domina incontrastata il settore della musica in auto e convive per un po' anche con i primi pc. Ma con l'inizio dei Novanta e l'avvento dei masterizzatori, il declino è inarrestabile; il colpo finale arriva con l'Mp3 e i riproduttori digitali portatili: il glorioso Walkman non è stato ucciso dal cd, ma dall'iPod. Come per i bootleg, dei mixtape rimane il nome, ma cambia il significato: ora sono le cassette registrate dalla console di qualche deejay o le compilation non ufficiali dei rapper. Così vanno in pensione quelle scatolette con decine di metri di sentimenti ed emozioni registrati su un lucido nastro nero, spesso decorate con disegni e foto, mentre trionfano gelidi dischetti argentei, fedeli e resistenti, che si registrano col computer in pochi click. E si perde, in fondo, proprio quello che di più prezioso si regalava con la cassetta: il tempo necessario per la scelta dei brani, i mille assemblaggi, i tanti ripensamenti. Il tempo, che valeva più delle canzoni. Le compilation sulla vecchia cassetta vengono celebrate in un curioso saggio, «Mix Tape» (Isbn Edizioni), in libreria a giorni. Il cantante e chitarrista dei Sonic Youth, Thurston Moore ha raccolto le compilation personali di scrittori, musicisti, sceneggiatori. Il libro (che delle cassette riprende il formato) riporta le fotografie delle copertine delle compilation che hanno significato qualcosa nella loro storia personale e artistica.

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