lunedì 9 giugno 2008

YOUTUBE O NON CONTI UN TUBE…
Massimo Gramellini per “La Stampa”


Due ragazzini milanesi hanno preso a fucilate un tram per mettere la scena su YouTube. Prima di uscire di casa col giubbotto antiproiettile e salire sui mezzi pubblici strisciando come marines, può esserci utile un breve viaggio dentro la zucca dei giovani pistoleri. Al pari dei fratelli maggiori, anch’essi sognano di emergere dalla massa informe. Ma invece di puntare sulla televisione, che resta una cuccagna per pochi Amici, preferiscono utilizzare il web. Quello sterminato pagliaio, ricolmo d’aghi di ogni risma e colore, dove è molto facile entrare ma complicatissimo farsi notare.

Su YouTube planano migliaia di immagini all’ora: chiunque possieda un telefonino e un computer ha accesso al regno della Visibilità. Ma un conto è spedire il proprio filmato, un altro convincere gli altri a guardarlo. Servono imprese impossibili: scalare l’Everest in mutande o recitare a memoria la Divina Commedia su una gamba sola. E poiché le imprese impossibili richiedono tempo, preparazione e fatica, quasi tutti sterzano sulla scorciatoia della volgarità e della violenza.

Affacciarsi al davanzale di casa per sparare proiettili di gomma su un tram ferendo lievemente un pensionato è una di quelle bravate che costano poco sforzo e attraggono ancora molta attenzione. Purtroppo anche quella di chi adesso andrà su YouTube a sbirciare il filmato. Vi scongiuro: non fatelo. In questa repubblica fondata sull’audience, l’unico sistema per scoraggiare gli esibizionisti consiste nel cedere alla tentazione di ignorarli.

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