Crepax, per amore di Valentina
Nella fantasia dell'artista con la «ribelle» del fumetto
Nome: Valentina Rosselli, nata a Milano il 25 dicembre 1942, professione fotografa: sembra il passaporto di una persona qualunque. Invece sono i dati anagrafici di un personaggio dei fumetti, la famosissima «Valentina» di Guido Crepax. Un personaggio che ha molti punti di contatto con le persone «normali»: invecchia (a differenza di tanti altri eroi di carta), vive in un luogo definito e caratterizzato (Milano) che, guarda caso, è lo stesso del suo autore. E proprio per celebrare Guido Crepax, creatore (raffinatissimo) di questo personaggio, a 5 anni dalla scomparsa, si apre alla Triennale Bovisa una mostra dal titolo «Valentina, la forma del tempo». «Il trascorrere dei giorni, degli anni è il concetto che ci ha colpito maggiormente mentre esaminavamo l'incredibile mole di materiale, per definire il percorso espositivo — spiega Massimo Gallerani, curatore della rassegna insieme con Caterina Crepax, figlia dell'artista —. Valentina era strettamente legata al suo tempo, così come il suo autore, che riusciva a trasferire sulla carta questa continuità ». Luisa Crepax con il marito Guido
Il percorso si articola in una serie di stanze che scandiscono in qualche modo la vita di Valentina quasi fosse una persona in carne ed ossa. All'ingresso si viene accolti da una parete di tulle e dalle gigantografie del personaggio. Sullo sfondo, in trasparenza, lo studio dell'autore, con il suo tavolo di lavoro, la custodia del violoncello del padre, la chaise longue. Ma già nella prima stanza si «raccontano» le origini della «signora Rosselli». L'ambiente successivo è dedicato a Milano, luogo dove si muovono sia l'autore che il personaggio: alle pareti Valentina nei luoghi caratteristici che percorre in bicicletta, in auto, in metropolitana: i Navigli, il centro, via de Amicis. In mezzo alla stanza un'Alfa Romeo Giulietta sprint, l'auto della protagonista. Il percorso si snoda attraverso altre sale che hanno sempre un chiaro riferimento al passare degli anni: «il tempo onirico», «il tempo ritrovato», «il tempo della memoria». Non mancano le installazioni video e multimediali, in cui Crepax racconta se stesso o parlano artisti e personaggi della cultura a lui vicini. E da una sorta di buco della serratura si spiano alcune tavole che riprendono i capolavori dell'erotismo.
Marco Vinelli
19 settembre 2008
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