lunedì 6 ottobre 2008

MENTIRE VIE EMAIL

dal Corriere Online

Quanto è facile mentire via email
"Più bugie di chi scrive su carta"

Doppio studio scientifico presentato a un congresso in California
di BENEDETTA PERILLI


VI HA DICHIARATO amore eterno via email? Chiedete la prova. Quel messaggio ha molte possibilità di essere una bugia. Secondo lo studio condotto da un team di ricercatori americani, chi usa la posta elettronica tende a mentire il doppio di chi scrive a penna. A scoprirlo sono stati Liuba Belkin della Lehigh University in Pennsylvania, Terri Kurtzberg della Rutgers University, New Jersey, e Charles Naquin della DePaul University, Chicago. Porta la loro firma il doppio studio dal titolo "Essere sinceri online" e presentato all'incontro annuale dell'Academy of Management in California. Insomma, quella che puo' sembrare un'ovvietà - alzi la mano chi è sempre stato sincero dialogando dietro lo schermo protettivo della rete - è stata dimostrata in laboratorio. Carta canta, e vedremo anche perché.

Nella prima parte della ricerca il team ha analizzato il comportamento di quarantotto studenti universitari ai quali veniva richiesto di spartire con una persona immaginaria una somma di denaro pari a 89 dollari. A due condizioni però: solo gli studenti conoscono la somma da dividere, mentre l'altra persona che dovrebbe ricevere il denaro sa solo che la somma si aggira tra i 5 e i 100 dollari. Inoltre l'altro sa di dover dover accettare obbligatoriamente l'offerta che gli viene fatta dallo studente, senza poter ribattere. Insomma, per chi scrive è la situazione migliore per mentire senza rischiare nulla.

Ma è sul mezzo della comunicazione che le differenze sono saltate agli occhi. Agli studenti sono state date due possibilità per informare l'altro dell'ammontare della cifra spartita: l'email o la più tradizionale carta e penna. Nel 92% dei casi gli studenti che hanno scelto di utilizzare la posta elettronica hanno mentito, mentre solo il 64% di chi ha scritto di proprio pugno la lettera ha detto una bugia. Il tasso di menzogna di chi scrive mail sarebbe quindi del 50% più alto di chi scrive a penna.

Ma non solo. Mentire, dicendo che la somma totale era pari a 56 dollari e che quindi la parte da destinare all'altro ammontava a circa 29 dollari, è, per chi ha usato la mail, giustificato dall'utilizzo del mezzo scelto. Gli studenti che hanno utilizzato carta e penna sono risultati più onesti e generosi: in media hanno donato all'altro circa 34 dollari, sostenendo che la somma totale corrispondeva a 67 dollari.

Nel tentativo di chiarire quali dinamiche hanno spinto gli studenti a mentire più facilmente quando il mezzo utilizzato era l'email, il team di ricercatori ha scelto di portare avanti la ricerca effettuando una nuova analisi comportamentale questa volta su 69 studenti universitari. Mentre nella prima parte dello studio a dividere la somma con gli studenti era una persona immaginaria e sconosciuta, nella seconda l'altro era identificato in un conoscente. I risultati hanno così dimostrato che se gli scrittori di email si conoscono tra di loro, tendono a dire bugie meno ingannevoli. Ma pur sempre bugie.

I ricercatori ritengono che questa differenza di atteggiamenti potrebbe essere giustificata dal fatto che i documenti scritti a mano o su cartaceo continuano a mantenere, agli occhi di molte persone, una valenza legale più forte. Una lettera scritta a penna, insomma, sarebbe più difficile da cancellare o far sparire.

Ecco dunque, che in qualità di documento e testimonianza, è preferibile affidare alla carta i sentimenti più veri. La email, ancora vista come un documento fluttuante, nonostante oggi anche i supporti digitali siano sempre più difficili da cancellare o controllare, favorirebbe quindi la menzogna.

"Siamo rimasti stupiti non tanto dal fatto che chi ha scelto l'email mentisse - ha spiegato Liuba Belkin - ma soprattutto dal tasso maggiore di menzogna rispetto a chi ha scritto con carta e penna".

Lo studio rispecchierebbe, secondo i ricercatori, la crescente preoccupazione legata agli ambienti di lavoro nei quali le comunicazioni, partire dal 1994 circa, vengono veicolate soprattutto via mail e senza alcun tipo di regolamentazione. "La posta elettronica evita di mostrare qualsiasi tipo di segnale comportamentale o non verbale che il nostro corpo potrebbe emettere durante una conversazione verbale, ma anche nell'ambito di una lettera scritta a mano, e favorisce quindi comportamenti ingannevoli che difficilmente possono essere scovati".

Del resto gli studi più recenti sull'argomento confermano che, comparando l'email ad altri mezzi di comunicazione, la posta elettronica viene associata spesso a comportamenti spiacevoli: da una scarsa fiducia interpersonale ad atteggiamenti negativi, fino ad una tendenza più spiccata all'invio di messaggi dai contenuti offensivi, imbarazzanti e violenti.

(6 ottobre 2008)

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