Hillary, la cameriera e la mancia negata
La senatrice l'ha conosciuta in un ristorante e raccontato la sua vita in un discorso. «Non mi ha lasciato niente»
WASHINGTON — Nell’arco di un mese, in modo del tutto involontario, Anita Esterday è riuscita a fare una cosa e il suo contrario. La cameriera di Maid-Rite, il fast-food dell’Iowa che Hillary Clinton visitò l’8 ottobre scorso, ha prima fornito alla candidata democratica la sua straordinaria storia personale, triste e simbolica, di madre single con due figli senza assicurazione medica e tre lavori per sbarcare il lunario, subito diventata parte dello stump speech, il discorso elettorale della Clinton. Trenta giorni dopo, Anita ha regalato agli avversari un argomento per attaccarla.
Per una mancia Hillary rischia la nomination? Non siamo a questo punto. Ma l’episodio segnala quanto sia precaria e vulnerabile la posizione di ogni aspirante alla presidenza, fosse anche il più forte, nell’era di Internet, dove ogni episodio, anche il più banale e in apparenza trascurabile, può diventare una sensazione, discussa da migliaia di blogger, dalle conseguenze imprevedibili.
Hillary Clinton e la cameriera Anita Esterday |
Mandata in onda verso le 5 del pomeriggio, in pochi minuti l’intervista ha scatenato il finimondo, con i siti conservatori, il temibile Drudge Report in testa, velocissimi a martellare la Clinton, tacciata di avarizia ma anche di maleducazione e insensibilità, la mancia nei ristoranti essendo parte del costume nazionale negli Usa, anche perché è quasi sempre componente vitale del salario dei dipendenti.
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