martedì 22 luglio 2008

kinski

a 26 anni il primo ricovero

Klaus Kinski era malato mentale

Scoperta la cartella psichiatrica del grande attore tedesco: Definito dai medici «pericolo pubblico»

Klaus Kinski in «Fitzcarraldo»
Klaus Kinski in «Fitzcarraldo»
BERLINO - Il leggendario e geniale attore tedesco Klaus Kinski era schizofrenico e psicopatico. A 17 anni dalla sua morte sono state scoperte le cartelle cliniche della star del cinema. Anticonformista, cinico e rissoso anche fuori dallo schermo, Kinski era solito denigrare con linguaggio assai colorito il cinema in genere, i critici, il pubblico e anche il proprio lavoro. Per anni ha sofferto di depressione, è stato definito un personaggio folle e problematico. Già a 26 anni fu ricoverato per un breve periodo in una struttura per cure mentali. Ora dagli archivi di un ospedale berlinese sono venute alla luce le sue cartelle cliniche. Sono stati pubblicati, infatti, i documenti storici di circa 100 mila pazienti dell'allora «Städtische Irren- und Idioten-Anstalt zu Dalldorf», letteralmente «struttura cittadina per pazzi e idioti di Dalldorf». Tra il 1880 e il 1960 tra i pazienti c'era anche Klaus Kinski. Sui documenti, che risalgono ai primi anni Cinquanta, compare il suo nome di battesimo, Klaus Nakschinski.

TENTATO SUICIDIO - Per i medici già allora era chiar che quell'uomo era «un pericolo pubblico» come pure un genio. Dalla prima pagina della sua cartella si legge: «Diagnosi temporanea: schizofrenia. Definitivo: psicopatia».
Il giovane attore durante questo periodo sarebbe stato perdutamente innamorato di una dottoressa di 24 anni più vecchia. Gli psichiatri annotano: «Secondo il suo racconto i due si amano profondamente».
La donna, invece, avrebbe avuto solo un affetto materno per Kinski. Il giovane attore, allora disoccupato, colto dalla disperazione e dalla gelosia tentò il suicidio assumendo tre fiale di morfina. Sopravvisse, ma tre giorni dopo assunse nuovamente una dozzina di compresse di sonnifero. Più di una volta si scagliò ferocemente contro la donna, gesto che che indusse a classificare Kinski come «pericolo pubblico». Tuttavia, quella che è considerata una stella di prima grandezza della storia cinematografica non si definì mai un «pazzo». Kinski morì nel 1991 per un arresto cardiaco.

Elmar Burchia

2 commenti:

  1. Si Klaus era esasperato ed esasperante secondo me. Il fascino dei matti è questo. Sono capaci di farti sentire la morsa terribile della morte che li divora, ma insieme, inevitabilmente, la potenza della vita che li rende quasi immortali. Proprio come Nosferatu.
    Ciao John. Mi piacciono i tuoi post :-)
    Morghe!
    P.S. Ma è vero che Klaus ha sposato la Caprioglio???

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  2. negli ultimi anni, mentre girava quella assoluta follia filmica che fu Kinski-Paganini stava con Daborah Caprioglio. Non erano sposati (già era bigamo da anni, non avrebbe potuto sposare più nessuno) ma la chiamava ugualmente Deborah Kinski (così lei appare anche nei titoli di testa del film).

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