“La censura è snervante, dissuasiva, efficace”
Giovedì, 31 Luglio 2008
manifesto.jpg“Non è stato facile mandare avanti questo blog durante i miei ultimi giorni a Pechino. Soprattutto, non è stato facile trovare la pazienza per scrivere due righe, caricare una foto (e riuscire a pubblicarla) nella speranza di non trovare la pagina bianca subito dopo aver cliccato su “pubblica post”. La censura è snervante, dissuasisva, efficace. Tutto ciò di cui hai bisogno funziona poco e male, la normalità è un’eccezione e a poco a poco riesce a toglierti la voglia di comunicare con il mondo. Io che ormai ero alla fine, la censura l’ho lasciata vincere, preferendo girare per la città piuttosto che cercare, per ore e ore, l’ennesimo espediente da hacker sfigato dell’ultim’ora”. Michele, un ventiquattrenne italiano che per alcuni mesi ha studiato in Cina e ha tenuto il suo blog Michele in Cina, descrive così il potere banale, quotidiano, avvolgente della censura.
Il comunicato di Amnesty - Ora però l’hanno scoperta anche i giornalisti stranieri. E perfino il Comitato Olimpico Internazionale, che forse avrebbe potuto farsene un’idea già da un po’. Ieri c’è stata una dura protesta di Amnesty International di cui dava conto Federico Rampini, nel suo Estremo Occidente, su Repubblica.it, il diario più approfondito e competente di quanto avviene nella capitale cinese in questi giorni. Le dichiarazioni del Cio e di Amnesty hanno dato vita una lunga scia di proteste e denunce sul web, forse anche meno di quanto fosse lecito aspettarsi.
20080731_artefatti.jpg“Ci hanno ingannati” - “Sulla libertà di stampa la Cina ha ingannato il mondo per sette anni” scrive Blogosfere-Pechino 2008. Sulla stessa linea 4mj : “La promessa fatta dalla Cina al CIO, secondo la quale almeno la stampa internazionale avrebbe avuto accesso ad internet senza limitazioni, non è stata mantenuta, infatti la censurà ci sarà per tutta la durata dei giochi“. E Hai Sentito. “Pechino colpisce ancora. La scure della censura ha colpito i media stranieri”.
Appelli e vignette- Contro la censura si può disegnare, come fa Gianfalco, o indignarsi e chiamare al boicottaggio come fa BioGiannozzi o dare il proprio contributo spiegando nel dettaglio tecnico i meccanismi che permettono di filtrare/bloccare la comunicazione web - che peraltro sono adottati in molti altri paesi del mondo, anche retti da democrazie - come fa Sismi-Blog (Sismi?).
L’infelice battuta di Frattini - Della “infelice ironia del ministro Frattini“ parla Jimmomo, Il ministro degli esteri, che dovrà essere a Pechino per la cerimonia inaugurale e ieri ha detto: “Temo che per un giornetto o due i miei diritti umani (le ferie!) siano a rischio in agosto“. Sul nostro ministro e le scelte del governo, piove sarcasmo - Fraticel Frattini - anche da Ideateatro. Così come The Instablog afferma “Da Pechino nessun passo indietro, i siti internet restano oscurati. Da giornalista scrive Man of Higland: “Secondo quanto affermano i giornalisti che da alcuni giorni lavorano al Main Press Centre e all’International Broadcasting Centre nella zona olimpica della capitale cinese, sono regolarmente bloccati anche i siti di dissidenti, esuli tibetani, e gruppi religiosi non graditi al governo di Pechino“.
L’ipocrisia del Cio - Durissimo con il Cio e “la corsa contro il tempo per far apparire le olimpiadi di Pechino uguali alle altre” il blog specializzato sull’oriente 1972. Cosi come Passi nel deserto dice che “spariranno anche i siti di amnesty” (ciò che è regolarmente avvenuto Ndr).
E anche parlar di sesso è proibito? - Ma non è questione di soli giornalisti: protesta ZioBudda, un blog di informazione tecnologica, LuigiBoschi (”la censura rimane”). Il Blog Censurato rilancia il manifesto di Amnesty International che riproduciamo qui sopra. LadyCleopatra si addolora che tra gli interdetti ci sia anche il parlar di sesso: “Il ” bon-ton” dei pechinesi recita tre argomenti tabù: sesso, religione e politica. E’ quanto raccomanda il bollettino affisso per le vie di Dongchang: centralissimo quartiere della città, sede dei prossimi giochi Olimpici.”
(a cura di vittorio zambardino)
Questo post è stato completato alle 12 del 31 luglio 2008
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Immagini: in alto, Amnesty International. In basso, Artefatti.
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