giovedì 15 gennaio 2009

APPLE IN CRISI


Svolta Apple, passo indietro di Jobs «Malato, mi ritiro fino a giugno»
La gestione operativa del gruppo passa a Tim Cook

NEW YORK — Steve Jobs lascia, almeno per i prossimi sei mesi, la guida della Apple, la società da lui fondata: le sue condizioni di salute sono peggiorate e l'imprenditore ha spiegato, in una lettera diffusa ieri sera subito dopo la chiusura delle Borse americane, che i medici prevedono ora un percorso di cura più impegnativo di quello che gli era stato presentato solo pochi giorni fa. Fino al prossimo giugno i suoi poteri di amministratore delegato verranno esercitati dal direttore generale della società, Tim Cook.

Poi si vedrà. Jobs era stato colpito nel 2004 da una forma rara ma curabile di cancro al pancreas dalla quale si era ripreso. Dopo quattro anni, nell' estate scorsa, i segni di una nuova malattia erano stati esorcizzati dal creatore dell'iPod e del Macintosh che prima aveva rivendicato il diritto alla privacy sul suo stato di salute, poi aveva fatto circolare un'interpretazione abbastanza tranquillizzante: non un nuovo tumore, ma un problema risolvibile di assimilazione delle proteine alimentari in qualche modo collegato alla patologia originaria. Adesso, però, è lui stesso a spiegare che la situazione «è più complicata di quanto pensassi». E si fa da parte. La notizia è esplosa come una bomba a Wall Street al termine di una giornata che era già stata nerissima per l'aggravamento della crisi bancaria e i nuovi dati negativi sulle vendite al dettaglio.

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