sabato 26 settembre 2009

GARLASCO

PAVIA (26 settembre) - Spunta un'amica di Alberto Stasi nel giallo di Garlasco: la mattina dell'uccisione di Chiara Poggi, la ragazza raccontò di essere rimasta a casa, ma il suo telefonino è risultato agganciato a due centraline. A darne notizia, un'inchiesta del Corriere della Sera in cui si spiega come la giovane sia oggi diventata oggetto di nuovi (ennesimi) approfondimenti da parte degli investigatori perchè il suo racconto («ero a casa e ci sono rimasta fino al primo pomeriggio») non coincide con i rilievi tecnico-informatici: il suo cellulare agganciò due "celle" diverse del Comune.

La questione è semplice, riferisce il quotidiano: la teste disse ai carabinieri che la mattina del delitto, il 13 agosto 2007, lei era a casa a Garlasco (non lontano dalla villa dell'omicidio), a scrivere la tesi di laurea. «Dice che si è alzata verso le 7, che ha fatto colazione, che dalle sette e mezzo all'una ha studiato, poi ha pranzato ed è uscita solo verso le quattro. Adesso, più di due anni dopo, periti e consulenti informatici hanno scoperto che il suo cellulare quella mattina agganciò due celle: significa che la copertura del telefonino fu garantita da due centraline diverse, cosa che di solito avviene quando la persona (e quindi il cellulare) si sposta da un'area all'altra».

Da qui le domande: perchè quel collegamento a due celle? Ci sono motivi tecnici che lo rendono possibile anche se il telefono rimane nello stesso luogo? Si puo' dimostrarlo? Oppure la ragazza raccontò il falso? Il perito informatico del giudice Stefano Vitelli vuole andare a fondo dei dettagli tecnici e chiedere al gup nuovi accertamenti.

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