Gli agenti federali possono frugare tra i dati delle persone in transito negli Stati Uniti
Non è necessario che l'individuo sia sospettato di qualche crimine
A rischio anche cellulari e iPod. La motivazione: "Prevenire il terrorismo"
Usa, nuovo allarme privacy "Controllate i pc dei viaggiatori"
WASHINGTON - Nuove misure contro il terrorismo, ed ancora polemica negli Stati Uniti. Pressato dai gruppi per i Diritti civili e dai viaggiatori di affari, il governo ha dovuto rivelare la sua politica sulle perquisizioni e sul sequestro dei dispositivi elettronici.
Il Dipartimento della sicurezza interna ha diffuso un documento che rivela alcuni particolari non ancora noti.
La polizia di frontiera ha il diritto di sequestrare il computer portatile o qualsiasi altro dispositivo elettronico (iPod, cellulare, palmare) senza che il proprietario sia sospettato di alcun crimine. Non solo: i dati possono essere esaminati sul luogo del sequestro oppure inviati al dipartimento centrale, dove potranno essere conservati per "un ragionevole periodo di tempo" e in seguito, se non sarà risultato nessun pericolo per la sicurezza pubblica, distrutti. Alcuni viaggiatori hanno già subito il sequestro dei loro computer che, in qualche caso, non è tornato in loro possesso prima di alcuni mesi. La direttiva colpisce i quasi 400 milioni di persone che raggiungono gli Stati Uniti ogni anno, ma anche gli stessi cittadini americani.
La denuncia arriva dalle pagine del Washington Post, che dopo aver visionato il documento ha interpellato Greg Nojeim del Centro per la Democrazia e la Tecnologia. "Dicono che possono prelevare tutte le informazioni nel laptop di un viaggiatore senza avere alcuna prova che questi sta infrangendo la legge ed inoltre - prosegue Nojeim - la polizia non stabilisce alcun criterio per stabilire quale computer deve essere esaminato". Inoltre nel documento non si precisa quale tutela sia riservata ai dati personali e sensibili come le condizioni mediche o i dettagli finanziari.
La misura sarebbe stata presa per fronteggiare quello che il segretario della Sicurezza interna ha definito "il più pericoloso dei contrabbandi", ovvero "i dati contenuti nei computer che possono comprendere materiali sulla Jihad o pedopornografia ed altro ancora".
(1 agosto 2008)
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