giovedì 27 gennaio 2011
PRIMA O POI SAREBBE SUCCESSO
mercoledì 17 febbraio 2010
ABBEY ROAD ZEBRA CROSSING WEBCAM

La copertina di Abbey Road è una copertina delle più celebri e citate della storia della musica pop. Vi compaiono i Beatles intenti ad attraversare un passaggio pedonale nella via di Abbey Road, in cui si trovavano gli studi in cui i Beatles incisero per l'ultima parte della loro carriera (gli Abbey Road Studios). Diversi elementi in questa foto contribuirono ad alimentare la leggenda della morte di Paul McCartney, come ad esempio il fatto che Paul fosse l'unico scalzo ad attraversare la strada e la targa LMW 281F del maggiolino parcheggiato sulla sinistra che rappresenterebbe l'età che avrebbe avuto Paul se fosse stato in vita all'epoca dell'uscita del disco.
I riferimenti a questa celebre copertina in opere di altri artisti sono numerosissime. I Red Hot Chili Peppers hanno realizzato un album dal titolo The Abbey Road E.P., la cui copertina riprende i membri del gruppo intenti ad attraversare lo stesso passaggio pedonale e completamente nudi (a eccezione di un singolo calzino per ciascuno, indossato in modo strategico). Altre parodie di questa immagine si trovano in The Rutles di Eric Idle, in Shabbey Road di Bob and Tom. Nella sigla iniziale della serie televisiva Grumpy Old Men del 2006, Rick Wakeman, Tim Rice, Rory McGrath e Arthur Smith stanno attraversando il passaggio di Abbey Road quando vengono investiti da un automobilista che parla al cellulare mentre guida.
Lo stesso McCartney, con riferimento alla leggenda della sua morte, riprese l'immagine nella copertina del suo album dal vivo Paul Is Live e alla fine del video del brano Spies Like Us.
Il passaggio pedonale ripreso da quella celebre foto è oggi una vera e propria attrazione turistica, con decine di visitatori che ogni giorno si mettono in posa per una foto ricordo. La targa stradale Abbey Road è la più rubata del Regno Unito.
domenica 1 novembre 2009
MISS O'DELL, LA DONNA CHE AVEVA LE CHIAVI DI DISNEYLAND
di Francesco Tortora
George Harrison le dedicò una canzone. I Rolling Stones fecero apparire una sua foto sul retro dell’album “Exile on Main Street”. Mike Jagger, Bob Dylan ed Eric Clapton furono solo tre dei tanti musicisti che ebbero una relazione con lei. Chris O'Dell è stata probabilmente la groupie più famosa della storia della musica. Negli anni '60 e '70 accompagnò nei loro tour mondiali gruppi come i Beatles e i Rolling Stones e finì a letto con numerosi artisti. Adesso a 62 anni pubblica la sua autobiografia «Miss O'Dell: My Hard Days And Long Nights With The Beatles, The Stones, Bob Dylan, Eric Clapton And The Women They Loved» (La signorina O'Dell: i miei giorni e le mie lunghe notti con i Beatles, i Rolling Stones, Bob Dylan, Eric Clapton e le donne che loro amarono) che è stata prontamente anticipata dai giornali britannici. Per descrivere quegli anni pieni di eccessi e di amori sconvolgenti la sessantaduenne, originaria dell'Arizona, usa una frase breve, ma chiara: «Era come avere le chiavi di Disneyland».
AMORE LIBERO - Come racconta il Daily Telegraph Chris aveva solo 20 anni quando nel 1967 lasciò la città americana di Tucson e sbarcò a Londra. Aveva solo 60 sterline nelle tasche, ma era molto carina e trovò subito lavoro come assistente alla "Apple Records", la casa discografica dei Beatles. Erano gli anni della "swinging London", l'edonismo e il pacifismo la facevano da padrone e la Beatlesmania aveva raggiunto l'apice. Il suo primo amore celebre fu quello con George Harrison e il chitarrista dei Fab Four perse talmente la testa per la ragazza americana che la invitò a vivere a casa sua assieme alla moglie. Inizialmente le compagne e le mogli dei 4 ragazzi di Liverpool furono molto fredde con lei, ma presto le idee dell'amore libero e l'atmosfera rivoluzionaria eclissarono la diffidenza femminile. Chris divenne grande amica sia di Pattie Boyd, compagna di Harrison sia di Maureen Starkey, moglie di Ringo Starr. Uno dei passi più divertenti del libro, secondo il Telegraph, è quello in cui la O’Dell racconta un insolito dialogo tra George Harrison e Ringo Starr. Il primo confessa al secondo di aver fatto sesso con sua moglie Maureen: «Sai, Ringo, mi sono innamorato di tua moglie» dice Harrison mentre i due assieme alla O'Dell sono nella cucina della casa del batterista: «Meglio tu che qualcuno che non conosco» taglia corto Ringo Starr che subito si consola proprio con la O'Dell. I due, al tempo, ebbero una relazione di tre mesi e poi rimasero grandi amici.
SESSO, DROGA E ROCK’N’ ROLL - Nell'autobiografia la scrittrice non nasconde lo stile di vita dissoluto all'insegna della triade "sesso, droga e rock’ n' roll". «Non facevamo altro che bere qualsiasi cosa, prendevamo coca, anfetamina e fumavamo erba» scrive la sessantaduenne. Molto divertente è anche il passo in cui racconta di un volo aereo assieme a John Lennon e Yoko Ono: «C'erano forti turbolenze e John e Yoko cominciarono a cantare l’Hare Krishna. Alla fine cantammo insieme fino all'atterraggio. In quei momenti pensavo che se fossi morta almeno avrei guadagnato le prime pagine dei giornali». Quando i Beatles si sciolsero Chris divenne assistente personale dei più famosi rivali dei "Fab Four", i Rolling Stones. Li accompagnò per tutto il tour del 1972 e finì più volte a letto con Mick Jagger, leader del gruppo. Due anni dopo fu la volta di Bob Dylan che la assunse come "tour manager". La loro relazione fu turbolenta e dopo altri amori prestigiosi come con Eric Clapton, la O'Dell abbandonò il mondo del rock e si sposò con Anthony John Mark Russell, figlio del Barone di Ampthill, membro della Camera dei Lords: «Passai dalle rock star all'aristocrazia» dichiara con una punta d'ironia al Daily Mail la sessantaduenne.
NIENTE PIU' DROGA - A chi le chiede come è possibile che abbia avuto relazioni solo con rock star, la O'Dell spiega che quel mondo era fatato, ma anche molto chiuso: «La cerchia dei Beatles era molto stretta» dichiara la sessantaduenne. Alla fine decise di lasciare il mondo del rock perchè temeva di aver raggiunto un punto di non ritorno. Le droghe, il bere, il sesso occasionale sembravano aver preso la meglio su di lei e allora ebbe la lucidità di dire basta a quel business autodistruttivo. La dipendenza dalla droga è ormai solo un vecchio ricordo. Da circa 20 anni la O'Dell, che si è sposata quest'anno per la seconda volta, è pulita ed è tornata a vivere in Arizona. Prima di scrivere il libro ha aspettato la morte di George Harrison, mentre Ringo Starr le ha dato l'autorizzazione a raccontare le vicende di quegli anni. «Oggi abbiamo tutti 60 anni» dichiara la O'Dell con un po’ di malinconia. «Alcuni addirittura vanno verso i settanta. Ognuno è cresciuto abbastanza per accettare quello che è accaduto negli anni passati».
lunedì 17 novembre 2008
inedito dei Beatles
il brano inedito dei Beatles
"Carnival of Light", brano sperimentale di 14 minuti, fu pensato per un festival al Rounhouse Theatre
LONDRA - Manca ancora il nullaosta di Yoko Ono e Ringo Starr. Paul McCartney, però, ha deciso. E' ora che il mondo ascolti un brano sperimentale inciso dai Beatles nel 1967 e per 40 anni negato ai fan. Si tratta di Carnival of Light, un pezzo di 14 minuti che contiene grida e rumori di ogni tipo, tra cui anche gargarismi eseguiti da McCartney. Venne commissionato per un festival al Rounhouse Theatre di Londra ed inciso negli studios di Abbey Road durante la lavorazione di Penny Lane.
TROPPO D'AVANGUARDIA - John, Ringo e George - ha raccontato Sir Paul alla Bbc - bocciarono il brano in quanto troppo «all'avanguardia», lo eseguirono dal vivo una sola volta. A McCartney invece piaceva e piace ancora. «La cosa che più mi colpisce è che sono i Beatles in piena libertà, i Beatles che vanno fuori pista», ha sottolineato, aggiungendo che «è arrivato il suo momento». McCartney, intanto, continua a produrre materiale nuovo. L'intervista alla Bbc segna infatti l'uscita del terzo album di musica sperimentale prodotto con il nom de plum Fireman.
Paola De Carolis
16 novembre 2008
lunedì 8 settembre 2008
Memories
Ecco come le canzoni dei Beatles
fanno riaffiorare ricordi ed emozioni
di ALESSIA MANFREDI

Sono oltre tremila i ricordi musicali messi insieme finora dai ricercatori (l'esperimento è ancora in corso), descritti da persone provenienti da 69 Paesi diversi, che condividono su www.magicalmemorytour.com - il sito dedicato allo studio sponsorizzato dalla British Association for the Advancement of Science (BA) - le loro sensazioni più intime e personali. Come quelle di 'Female 63' che dall'Australia racconta come vivendo nel Nuovo Galles del Sud, "dove non succedeva granché", l'ascolto dei Beatles abbia cambiato la sua vita per sempre. "Io e la mia amica mettevamo su i dischi ogni sabato pomeriggio prima di andare alla Woolshed dance. I nostri preferiti cambiavano spesso, ma Eleanor Rigby e All my loving c'erano sempre".
O 'Female 46', che dall'Inghilterra del Sud-est, rivela che Michelle è la prima canzone in assoluto che ricorda. "Avevo tre anni, ed ero con mia madre e mia sorella in un negozio di Feltham High Street. Iniziano a suonare Michelle e io ricordo che pensavo che era una musica bellissima e che mi emozionava. E' la prima canzone che ricordo di aver ascoltato e ricordato. Ed è ancora una delle mie preferite".
"Da tempo si sa che la musica aiuta a ricordare eventi precisi della propria vita, ma questi sono i primi dati precisi che abbiamo che lo dimostrano" racconta a Bbc la dottoressa Catriona Morrison, psicologa cognitiva dell'Università di Leeds che insieme al professor Martin A. Conway ha coordinato lo studio, i cui risultati preliminari vengono presentati questa settimana al British Association Science Festival non a caso a Liverpool.
I ricordi emersi riguardano ambiti vastissimi, ed in generale sono sempre positivi. Ai partecipanti è stato chiesto di comunicare il primo pensiero che veniva loro in mente ascoltando una canzone dei Beatles, un album, un concerto, o relativo ad un membro del gruppo. Le memorie sono arrivate in modo egualmente distribuito da uomini e donne, dai 17 agli 87 anni. Spesso, con il ricordo riaffioravano precise sensazioni, odori, suoni.
E così le canzoni della band che ha segnato in tutto il mondo un'epoca, in modo trasversale, amata dai giovani ma anche dai loro genitori, possono aiutare i ricercatori a comprendere qualcosa in più su come funzionano i ricordi. Una delle teorie più seguite nel campo della memoria è che la difficoltà a far riaffiorare un ricordo dipenda dal fatto che non è stato "registrato" in modo corretto. Ma il fatto che la musica riesca a riportare alla mente eventi molto lontani nel tempo suggerisce invece che il problema non stia tanto nell'archiviazione del ricordo, ma nel suo recupero, spiega la dottoressa Morrison.
Ancora non è stato scoperto se certi tipi di musica sono più efficaci di altri a far riaffiorare il passato: di sicuro la band di Liverpool si è rivelata un ottimo punto di partenza.
(8 settembre 2008)
giovedì 3 gennaio 2008
Beatles e pubblicità
Canzoni dei Beatles, è l'ora degli spot
La Sony, che detiene i diritti di 259 brani dei «Fab four», per la prima volta li lascerà usare nelle pubblicità
LONDRA (GRAN BRETAGNA) - Provocatoriamente, il «Times» ha titolato «All you need is cash» (tutto quello che ci serve sono i contanti), parafrasando così una delle loro più celebri canzoni, la notizia che la musica dei Beatles sbarca nel mondo della pubblicità. E, sicuramente, «fare cassa» è l’obiettivo
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I Beatles in una foto del 1965 (Ap) |
PERPLESSITA' - Per la verità, uno dei primi contratti - la nuova campagna «All You Need is Luvs» della «Procter & Gamble» per i pannolini «Luvs» – ha aumentato le perplessità di chi teme che l’eredità artistica dei Beatles possa essere svenduta o svilita in nome del dio denaro, soprattutto visto che la Sony non ha bisogno del consenso dei Beatles superstiti o dei loro eredi per accettare le offerte che le arrivano. Ma Martin Bandier, amministratore delegato della compagnia, dice di sentire una sorta di obbligo morale nei confronti di Paul McCartney, Yoko Ono, Ringo Starr e della famiglia di George Harrison, pur difendendo la campagna dei pannolini. «Il messaggio e la canzone erano perfette per la tv del mattino – ha spiegato alla rivista Billboard – perché a quell’ora le mamme guardano la televisione. E poi vogliamo avvicinare il pubblico più giovane alle canzoni dei Beatles». Un obiettivo che già Yoko Ono intendeva raggiungere anni fa, quando aveva espresso il desiderio di rendere la musica di John Lennon accessibile alle nuove generazioni.
ALTRI PRODOTTI - Dopo i pannolini, sarà poi la volta dei jeans e delle T-shirt della «Lyric Culture», che ha ottenuto il «placet» per l’utilizzo di «Revolution» (che vent’anni fa costò alla Nike una causa in tribunale per uso non autorizzato) e «Let It Be». La sola condizione posta è che i brani vengano eseguiti da altri musicisti. E anche ad Hollywood sarebbero in fermento, con gli studios già pronti ad offrire milioni a palate per poter usare le canzoni originali dei Beatles nelle colonne sonore dei film, mentre le star del rap potranno fare riferimento ai brani della band per creare nuove canzoni, anche se quelle contenenti un messaggio negativo verranno rifiutate. Lo spartito di Yesterday con la firma di Paul McCarteny (Reuters)
I BRANI PIU' ADATTI - Ma quali sono i brani più indicati per la pubblicità? Il Times si è divertito a fare un elenco semiserio delle accoppiate possibili e se «Help» sarebbe perfetta per una campagna della Northern Rock (la banca coinvolta nel recente tracollo), «Day Tripper» farebbe volare gli Eurostar (mai puntuali nemmeno in Inghilterra) e «Drive My Car» si sposerebbe bene con Avis, mentre «From Me To You» sarebbe l’ideale per la Royal Mail, come pure «Don’t Let Me Down» per la marca di reggiseni Wonderbra. Anche se la scelta più azzeccata, secondo il Times, finirebbe per essere «Let It Be», riferita alla Corte d’Appello.
Simona Marchetti
03 gennaio 2008